Da parte dell’ufficio federale dell’ambiente (UFAM) sono necessari maggior ascolto e considerazione della nostra realtà.
Chiediamo a tutti i deputati alle Camere federali di dare sostegno ai loro colleghi che, unitamente al Consiglio di Stato, da tempo stanno operando per ulteriormente sensibilizzare l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAM) e il consigliere federale Albert Rösti sulle specificità del nostro cantone.
Il Ticino è caratterizzato da molti alpeggi medio-piccoli anche situati in zone imperviee difficilmente raggiungibili. In molti casi ciò rende insostenibile l’implementazione di ragionevoli misure di protezione delle greggi. Questa situazione penalizza l’agricoltura e in particolare chi si occupa della tradizionale attività di allevamento di ovini e caprini sugli alpeggi producendo i tipici prodotti di qualità e prendendosi cura del territorio.
I funzionari dell’UFAM e Rösti dovrebbero essere invitati a visitare il Ticino e incontrare il Consiglio di Stato per meglio comprendere le difficoltà e le sfide locali. Un dialogo costruttivo, la disponibilità all’ascolto, a vedere e a comprendere la nostra realtà è essenziale per poter sviluppare soluzioni che tengano conto delle peculiarità del Canton Ticino.
Si ricorda che l’UFAM attualmente sta valutando la richiesta fatta dal Consiglio di Stato di «Piano d’emergenza» ovvero di quelle misure che possono essere adottate da quegli alpeggi non proteggibili dopo aver subito una predazione. Solo un’accettazione della nostra proposta cantonale permetterà di salvare la maggior parte degli alpeggi che non sono adeguatamente proteggibili e quindi la nostra attività alpestre.
Non si dimentichi che per la Confederazione i capi predati su alpeggi non ragionevolmente proteggibili non contano né per i risarcimenti agli agricoltori né per gli ordini di abbattimento di lupi.
È fondamentale che le politiche federali riconoscano e supportino la diversità delle condizioni cantonali e che, se non vogliano riconoscere maggiore autonomia, perlomeno continuino a garantire il medesimo sostegno finanziario necessario a far fronte alle conseguenze che il ritorno del lupo ha creato. Si ricorda difatti che con la modifica dell’Ordinanza sulla caccia è stato ribaltato sui cantoni l’onere della gestione del programma dei cani da protezione delle greggi e che il contributo della Confederazione che prima coprival’80% è stato diminuito al 50%. È quindi urgente, in nome di una vera solidarietà federale vicina al territorio, che Berna permetta una miglior gestione del lupo da parte dei Cantoni per quanto concerne gli abbattimenti, che torni a garantire almeno il sostegno finanziario dei precedenti anni circa le misure di protezione delle greggi e che accetti a stretto giro il «Piano d’emergenza » permettendo anche agli alpeggi non proteggibili di continuare la loro attività computando i capi predati per gli abbattimenti di lupi.
Giovanni Poloni, vicepresidente PLR, Corriere del Ticino, 27 agosto 2025