Intervista ad Alessandro Speziali sulla riforma fiscale in votazione il prossimo 9 giugno.
Qual è il motivo principale per votare a favore della riforma fiscale?
Evitare a tutti i contribuenti l’aumento delle imposte e rendere al contempo più attrattivo il nostro Cantone dal punto di vista fiscale e non solo: per chi ritira la pensione, per chi lavora, per chi vuole assicurare che molte aziende rimangano in vita, per chi di imposte ne paga parecchie. Ogni riforma deve guardare a tutti i contribuenti, cercando anche di attirare i grandi patrimoni che fanno bene alle casse dello Stato e dei Comuni. Se l’1% dei contribuenti più ricchi paga il 33% del gettito fiscale, significa che poche persone in più fanno bene, mentre poche persone in meno ci fanno male. Dobbiamo essere pragmatici e non ideologici: se votiamo sì, ne guadagniamo tutti; se votiamo no, aumenteranno del 3% le imposte a tutti. E con i tempi che corrono, ogni franco conta.
In un momento difficile per le finanze del cantone, è opportuno abbassare la pressione fiscale per le fasce più benestanti della popolazione?
Sì, lo è, e spiego subito il perché. Prima di tutto, sottolineiamolo ancora una volta, la riforma permette un alleggerimento fiscale a tutti i contribuenti. In secondo luogo,vogliamo evitare che – come spesso accade – ottimi contribuenti spostino il domicilio altrove, facendoci perdere parecchi introiti. Inoltre, per rendere sostenibile questa misura, è stata diluita nel tempo, tant’è che entrerà pienamente in vigore solamente a partire dal 2030. Dopodiché, mi sembra che gli anni passano ma il momento non sembra mai essere quello giusto. Ritengo invece che i tempi difficili non debbano essere il pretesto per non riformare, anzi. Poi ricordiamoci che ci stiamo anche impegnando a stimolare lo sviluppo economico, perché aziende in salute creano indotto che aiuterà le finanze pubbliche. Occorre riformare e investire, non penalizzare e chiuderci a riccio.
Per voi non è estremamente impopolare a livello politico puntare sullo sgravio agli alti redditi in un momento delicato per tante persone?
Non possiamo far politica con il termometro elettorale sempre in mano. Noi sosteniamo una riforma fiscale che sgrava ceto medio e gli alti redditi, evitando allo stesso tempo l’aumento delle imposte generalizzato, se questa riforma dovesse essere bocciata. L’obiettivo è migliorare la pressione fiscale a moltissimi ticinesi e onestamente non ci interessa fare la guerra ai ricchi, perché quando queste persone se ne vanno altrove, il carico fiscale peserà sui contribuenti ordinari, sulle persone normali che continuano a vivere nel nostro cantone. Molti Comuni ticinesi conoscono bene le ricadute positive di accogliere persone dagli alti redditi: più risorse per le casse pubbliche, ma anche maggior impulso all’economia regionale – grazie ai loro consumi che danno lavoro a ristoranti, artigiani, giardinieri, negozi, imprese di pulizia, bar. Vede, la riforma alla fine avrà ripercussioni positive proprio per tutti.
Corriere del Ticino, 25 maggio 2024