Speziali ha però toccato anche altri temi caldi dell’agenda politica cantonale. Dalla delicata situazione in cui versa la giustizia ticinese (vedi comunicato stampa del 29 agosto), che ha urgente bisogno di riforme attese ormai da anni alle conseguenze concrete dell’attuale crisi del Tribunale penale cantonale: la squadra dei giudici ordinari è definitivamente compromessa. Fino alla scuola media, presentando anche ai delegati al Comitato cantonale la proposta di revisione strutturale elaborata in collaborazione con l’Associazione LaScuola (vedi qui) e inserita in un’iniziativa parlamentare generica inoltrata dal Gruppo PLR.
Il delegati al Comitato cantonale hanno poi formulato la loro raccomandazione di voto in vista delle votazioni federali del 22 aprile. In particolare appoggiando la riforma del Secondo pilastro (riforma della LPP), che a giudizio del PLR migliora la situazione delle donne e degli impieghi a tempo parziale, pone finalmente fine alla redistribuzione ingiusta dagli attivi ai pensionati e ha il pregio di migliorare la situazione degli anziani sul mercato del lavoro.
Decisione di segno contrario, invece, per quanto riguada l’iniziativa sulla biodiversità, giudicata troppo estrema. A giudizio del PLR, bisogna infatti privilegiare misure mirate di qualità per la protezione della biodiversità, mentre limitare le superfici disponibili non migliorerà la biodiversità. Il PLR mette anche in guardia sul fatto che numerosi settori della nostra economia (costruzione, energia e turismo) saranno anch’essi colpiti in caso di accettazione del testo. In generale, infine, gli attori locali sono meglio equipaggiati della Confederazione nella protezione della biodiversità.
Le chiare riserve sull’iniziativa sulla biodiversità e la consapevolezza delle Valli quali risorse d’importanza cantonale hanno fatto da tela di fondo all’intensa tavola rotonda intitolata “C’è un futuro per le nostre Valli?” moderata dal granconsigliere valmaggese Aron Piezzi, la discussione ha visto coinvolto il meteorologo Marco Gaia – che ha ripercorso anche quanto accaduto dal profilo climatico -, il Presidente dell’Unione contadini ticinesi, Omar Pedrini, la granconsigliera e curatrice del Museo di Leventina, Diana Tenconi e il direttore dell’Ente turistico del Moesano, Christian Vigne.
La discussione è stata accesa e ha toccato diversi aspetti centrali per il presente e – soprattutto – il futuro delle Valli ticinesi. Dalla necessità di una diversa e più consapevole convivenza sostenibile con l’ambiente, alla tutela del patrimonio culturale in senso lato, dal sostegno alle attività agricole anche dal profilo della protezione dai grandi predatori, fino alla necessità di sburocratizzazione per rendere queste zone più attrattive per investimenti, per le famiglie e per la gente che in queste zone ci vive. Molte delle idee emerse si sono rivelate in linea con una nostra recente presa di posizione sul tema.